iS CLINICAL®: La cosa piu’ importante è la salute della pelle
La rivista “Elle” ha pubblicato un’intervista ai fondatori del marchio cosmeceutico americano iS CLINICAL®, Bryan Johnes e Alec Call. Condividiamo con voi alcune sue parti più interessanti.
Il marchio iS Clinical rappresenta oggi i migliori cosmeceutici sul mercato, acquistabili previa consultazione con specialisti presso saloni e cliniche di bellezza. Il fulcro dell’attività aziendale è indubbiamente rappresentato dai prodotti antietà, ma ve ne sono altri che aiutano a combattere l’iperpigmentazione, l’acne, la rosacea. Da circa 6 mesi uso personalmente alcuni sieri, e noto risultati che prima sembravano irraggiungibili: l’acne è sotto controllo, il tono della pelle è molto prossimo all’essere ideale, il trattamento è molto semplice e non richiede particolari manipolazioni. Inoltre, iS Clinical ha una delle migliori creme SPF, sia per consistenza, che per azione.
Il marchio iS Clinical (Innovative Skincare) è stato fondato all’inizio degli anni 2000 dallo scienziato Bryan Johnes e dall’imprenditore Alec Call, con i quali abbiamo avuto la possibilità di dialogare.
– COM’È APPARSO IL VOSTRO MARCHIO? DI CHI È STATA L’IDEA?
BJ: Partiamo dal fatto che io ho esperienze pregresse nel campo della scienza, della genetica e della biochimica. 15 anni fa lavoravo presso uno dei più importanti istituti di ricerca, specializzato nella lotta all’invecchiamento, il Kronos. Effettuavamo ricerche genetiche, studiavamo come prevenire l’invecchiamento, come vivere il più a lungo possibile e in salute. I migliori scienziati lavoravano per noi, come ad esempio il professor Denham Harman, il fondatore della teoria dell’invecchiamento causato dai radicali liberi! E avevamo uno dei migliori laboratori scientifici negli Stati Uniti: conosci il film “Vanilla Sky” con Tom Cruise? Sembra quasi che l’abbiano girato per la nostra azienda…
Alla Kronos ero responsabile della cura della pelle. Avevo il compito di accertare se le creme mantengono le promesse fatte. Ho studiato diverse centinaia di prodotti per vedere come funzionava la loro formula e quanti principi attivi contenevano, e ho scoperto che solo il 2-3% dei prodotti poteva effettivamente mantenere le proprie promesse. Per due anni e mezzo ho lavorato allo sviluppo di formule, pensando essenzialmente a come influenzare le cellule e migliorare la loro salute. Poi ho deciso di andarmene: l’azienda era più focalizzata sulla ricerca genetica che, credo, sia il futuro dell’antietà, e non sulla cura della pelle.
Dopo aver lasciato l’azienda, decisi di mettermi in proprio e allo stesso tempo di trasferirmi dall’Arizona a Los Angeles, dove, tra l’altro, ho incontrato Alec. Sapevo di essere essenzialmente un innovatore, potevo essere responsabile della ricerca e dello sviluppo del prodotto, ma non un uomo d’affari. Avevo quindi bisogno di qualcuno che avesse talento in quest’area: Alec per l’appunto.
– COME VI SIETE CONOSCIUTI?
BJ: Ad una festa. Abbiamo avuto modo di parlare proprio nel momento in cui stavo per trasferirmi a Los Angeles. Alec lavorava allora per la Disney, rappresentava talenti, era un negoziatore. Ci rendemmo conto, che avremmo potuto aprire un’azienda insieme. Era l’anno 2000.
Decidemmo, che la nostra azienda doveva essere speciale. Ci sono stati momenti della nostra vita in cui Alec ed io eravamo ricchi, altri in cui eravamo poveri. Questo ci ha insegnato, che quello che abbiamo oggi, domani potrebbe sparire, e che quindi non vale la pena di farci affidamento. E ci chiedemmo, cosa vogliamo veramente nella vita? Decidemmo, che il nostro compito è aiutare in qualche modo le persone, lasciare un segno. E per questo decidemmo, che era importante mantenere il controllo dell’azienda. C’erano non poche persone, che mi conoscevano ancora dagli anni della Kronos, ed erano pronte ad investire nella nostra azienda per farne parte e condividerne gli utili. Cosa che generava un rischio di non poco conto: l’azienda sarebbe stata orientata esclusivamente al profitto e, nel perseguirlo, avrebbe potuto decidere di sostituire i principi attivi dei prodotti con altri più economici. E questo non era il nostro obiettivo.
Investimmo quindi tutte le nostre risorse nell’azienda, avviamo lo sviluppo del prodotto, pensammo al confezionamento. Il fratello di Alec, un graphic designer, disegnò il logo. Tutta la nostra famiglia e i nostri amici ci aiutarono in quella fase.
Nel 2002 eravamo finalmente pronti a lanciare sul mercato 8 prodotti, con solo 500 campioni per prodotto e senza alcuna pubblicità. Tuttavia, avevamo grande fiducia nelle nostre creazioni, destinate a diventare leader nel settore di riferimento, e poco ci curavamo di quelli che, intorno a noi, ci consideravano pazzi. La nostra era una sfida ardua: ci apprestavamo ad entrare in un mercato fortemente competitivo! Ma sapevamo di essere speciali. Ci consideravamo il Louis Vuitton dei cosmeceutici.
Decidemmo, innanzitutto di contattare i migliori medici. La loro opinione è stata spesso poi citata dai media. Scegliemmo 10 dermatologi, 10 chirurghi plastici, inviammo loro campioni dei nostri prodotti. Va detto che tutti questi specialisti in quel momento accettarono di provarli, perché sapevano che un tempo lavoravo per il Kronos. Dopo un paio di mesi di test sui prodotti, 7 medici su 10 chiesero di lavorare con il nostro marchio.
Contemporaneamente contattammo le cliniche. Inviammo i prodotti alla Cedars Sinai, lì li testarono per circa sei mesi. A seguire il loro specialista richiese i prodotti iS Clinical.
Il terzo passo fu la conquista di Hollywood. Grazie ad Alec avevamo in quell’ambiente molti amici. Conoscevamo non pochi visagisti e quelli, che con loro si relazionavano. Bevemmo con loro un caffè, offrimmo di provare i nostri prodotti. Allora non potevamo ancora permetterci un buon packaging, avevamo solo dei campioni su cui scrivevamo a penna di cosa si trattava. Dopo qualche tempo uno dei visagisti cominciò ad usare i nostri prodotti per i propri clienti. In quel momento non sapevamo chi fosse, scoprimmo poi che lavorava con Gwyneth Paltrow, Cameron Diaz, Halle Berry, Charlize Theron … E improvvisamente la segreteria telefonica nel nostro piccolo, piccolo ufficio iniziò a ricevere chiamate da tutte quelle celebrità, desiderose di acquistare i nostri prodotti!
“Le star di Hollywood amano Hydra Cool Serum: lo mescolano all fondotinta per il maquillage”
Poi i loro amici iniziarono a chiamarci e alla fine ci siamo trasformati in un marchio amato da molte celebrità di Hollywood. È così che comparimmo sulla rivista US Weekly: in un’intervista Gwyneth Paltrow affermò di amare i nostri sieri e l’editore della rivista ci contattò per saperne di più. Parallelamente ci proposero di partecipare ai loro test su alcuni marchi di cosmeceutici: per partecipare chiesi campioni ad Alec, ne avevamo così pochi allora. Ma ne valse la pena: ci aggiudicammo il primo posto! Primi davanti a Perricone MD, dr. Brandt ed altri!
Poi arrivò la volta delle riviste di bellezza. Siamo sempre stati pronti a fornire loro la logica scientifica del perché e del come funzionano i cosmetici. Capita ancora adesso, che ci citino come fonte, anche se non si tratta di cura della pelle.
L’importante non e’ il singolo ingrediente, ma come funziona il prodotto finale
– COME HA SELEZIONATO GLI INGREDIENTI PRINCIPALI PER I SUOI PRODOTTI?
BJ: Crediamo in un approccio globale. Pensiamo nei termini della medicina tradizionale. Sappiamo quanto siano importanti le diverse piante, da un punto di vista scientifico. Dopotutto, il corpo umano è stato creato per esistere in natura. Sì, abbiamo creato molte cose artificiali, ma in realtà il nostro corpo si è adattato alla natura. Molte culture curano da secoli determinate malattie con determinate piante. Ho iniziato a ricercare queste piante. Esiste, ad esempio, una pianta molto rara, come la Centella Asiatica: la medicina orientale la usa da migliaia di anni. Applichiamo ad essa la scienza per capire cosa esattamente, nell’estratto di pianta, è in grado di fornire il risultato. Possiamo raffinare, raffinare e ancora raffinare un ingrediente, rendendolo mille volte più pulito di quello con cui abbiamo iniziato a lavorare. A un certo livello di purificazione, l’ingrediente diventa farmaceutico, cioè così puro da diventare un medicinale.
Parallelamente teniamo conto della tecnologia. I peptidi sono fattori di crescita che possono dire alla cellula cosa fare, come ci hanno insegnato la genetica e la ricerca cellulare. Mettiamo insieme tutto: combiniamo tradizione e tecnologie scientifiche futuristiche.
Ma la questione non finisce qui: devi decidere cosa fare con l’ingrediente, elaborare una formula per il rimedio futuro. L’ingrediente potrebbe rivelarsi insufficiente, inadatto a lavorare in tandem con altri ingredienti, incapace o impossibilitato a penetrare nella pelle. Non dò mai peso alle ricerche sugli ingredienti, molti lo fanno, io no: non significano nulla. La cosa importante è la formula finale del prodotto. È la formula che funziona oppure no. Noi indaghiamo su questo.
POCHI LO FANNO!
BJ: Lo so. Noi invece lo facciamo. Poche aziende lo fanno. Ma, in fin dei conti, è questo che merita veramente la nostra attenzione: le prestazioni. È in questo che investi i tuoi soldi.
– CHI CURA LE RICERCHE SUI PRODOTTI?
BJ: Dipende dal prodotto. Se, ad esempio, vogliamo capire quanto un prodotto aumenti la sintesi del collagene, ci rivolgiamo ad un istituto scientifico, in Germania ad esempio. Un gruppo di medici prende fibroblasti umani all’età di 50 anni ed effettuano ricerche. È un processo molto costoso e che richiede tempo. Però ha di buono, che dimostra come funziona il prodotto.
Se, invece, dobbiamo studiare il potere antiossidante di un prodotto, ci rivolgiamo ad un laboratorio nel New Jersey, uno dei migliori al mondo sui radicali liberi. Sono loro ad occuparsi di questo tipo di test.
Ci sono anche cliniche e università che effettuano ricerche. Anche il governo degli Stati Uniti una volta ha voluto testare il nostro siero polivitaminico. Lo ha testato su malati di cancro, mostrando risultati nella rigenrazione della pelle, che li hanno sorpresi.
–AVETE INIZIATO CON 8 PRODOTTI – QUALI?
BJ: Active Serum, ancora oggi il nostro prodotto più popolare. Poly-Vitamin Serum, il siero Hydra Cool, che le celebrità adorano e sono solite mescolarlo al fondotinta per il maquillage. Firming Complex, Moisturizing Complex, Cleansing Complex e Eye Complex.
QUANTI PRODOTTI AVETE OGGI?
BJ: Circa 20 (oggi sono già 31 i prodotti – ndr). E presto ne presenteremo di nuovi.
QUALI?
BJ: Prodotti fantastici! Ma ogni cosa a suo tempo, è troppo presto per parlarne.
– I MARCHI COSMECEUTICI PRESENTI ORA SUL MERCATO SONO TANTI E IL LORO PREZZO VARIA DA MEDIO AD ALTO. DA COSA DIPENDE IL PREZZO DEI VOSTRI PRODOTTI?
AK: Primo di tutto occorre sottolineare, che non tutti quelli, che sono definiti cosmeceutici, lo sono per davvero. Non tutti effettuano ricerche come noi. Non tutti sono così esperti di tecnologia
Si deve avere un’idea chiara di quanto costano gli ingredienti farmaceutici di elevata qualità. La maggior parte delle aziende non fa investimenti in questo tipo di ingredienti, sono troppo costosi. Ecco perché Bryan ed io abbiamo deciso che la nostra azienda sarà solo nostra, in modo che gli investitori non possano ridurre la qualità delle materie prime utilizzate.
BJ: Prendiamo, per esempio, la centella asiatica. Puoi decidere di utilizzarla per la creazione del tuo prodotto: acquistare un chilo di piante al costo di 10$, ricavarne l’estratto. Questo ti autorizza già ad indicare il componente sull’etichetta del prodotto.
Scientificamente so di non aver bisogno della pianta intera, so che la parte più’ preziosa sono le foglie. Un chilogrammo di foglie costa circa 50$ al chilogrammo. Da queste puoi ancora ricavarne un estratto.
Se poi cominciamo ad andare ancora più a fondo e cerchiamo di capire come queste foglie agiscono, scopriamo che solo una loro parte è rilevante. Di conseguenza, un chilogrammo di centella vale già 5.000$. Tutti di fatto hanno la possibilità di indicare questo ingrediente sull’etichetta del prodotto. Ma quale prodotto darà i migliori risultati?
Quindi è necessario capire i costi dell’intera ricerca scientifica. E poi c’è la confezione: la plastica semplice costa 15-20 centesimi a bottiglia, mentre la nostra 3$.
I nostri costi di produzione sono molto elevati, pertanto abbiamo margini inferiori a quelli di altre aziende. Ma crediamo che la qualità vinca. E l’esperienza lo dimostra: mentre il mercato dei cosmeceutici negli Stati Uniti era in calo, noi crescevamo e crescevamo ogni anno.
– I VOSTRI PRODOTTI SONO STATI PROGETTATI PER RISOLVERE PROBLEMI SPECIFICI O SONO PER TUTTI? PER ESEMPIO, STO INVECCHIANDO, PERCHÉ MI SERVE IS CLINICAL?
BJ: Per tutti, ovviamente. In generale, ci proponevamo di prevenire i danni dell’invecchiamento. La teoria dei radicali liberi è ormai oggi ben nota: è un processo che riguarda ciascuno di noi. Pertanto, sia un bambino che un adulto, non importa se hanno 20, 30 o 50 anni, possono utilizzare i nostri prodotti.
Al contempo però abbiamo anche cercato di risolvere problemi più’ specifici con altri prodotti: ad esempio, l’iperpigmentazione, le rughe,l’acne.
– PRODOTTI PER TUTTI, MA VENDUTI DAI DERMATOLOGI.
BJ: Dipende dal Paese, ma in generale, sì, è così: dermatologi, chirurghi plastici, cliniche, centri medici, in alcuni Paesi in hotels di lusso come il “Four Seasons”, dal momento che nel loro organico sono presenti estetisti.
– LA PERSONA COMUNE, CHE POCO SA DELLA RICERCA SCIENTIFICA, NON È IN GRADO DI SCEGLIERE AUTONOMAMENTE I PRODOTTI?
BJ: È necessario che qualcuno fornisca consigli professionali. Qualcuno conosce meglio la ricerca scientifica ed ha una vasta pratica di pazienti. Occorre conoscere la loro opinione.
Tuttavia, molti dei nostri prodotti sono multitasking. Ad esempio, Active Serum combatte sia l’acne, che l’invecchiamento.
– LO SO, LO USO GIÀ DA SEI MESI.
BJ: La sua formula cura la pelle complessivamente, e i componenti consentono di ottenere un effetto sinergico. Aiuta a combattere l’acne, perché la composizione del siero permette di uccidere i batteri. Ma, allo stesso tempo, favorisce il rinnovamento della pelle. Di conseguenza, dopo un pò avrai una pelle rinnovata e pulita, senza batteri e anche più liscia.
– QUALCHE TEMPO FA TUTTI RITENEVANO, CHE LE CREME RINGIOVANENTI POTESSERO SOSTITUIRE IL BOTOX, OGGI TUTTE LE NOVITÀ TERAPEUTICHE PROMETTONO DI RESTITUIRE ALLA PELLE LA LUCENTEZZA PERSA CON L’ETÀ. IN CHE DIREZIONE SI SVILUPPERÀ L’INDUSTRIA DEL FUTURO?
BJ: La cosa importante è la salute della pelle. Perché una pelle in buono stato è radiosa, è un segnale della sua salute. Oggi sappiamo anche, che se una persona ha una pelle sana, è complessivamente sana. In passato eravamo destinati, per natura, a vivere non più di 25 anni: avere figli già a quell’età, crescerli per un pò e andarcene. È un fatto crudele, ma a 25 anni il tuo corpo inizia a invecchiare. Così è stato determinato migliaia di anni fa. Artificialmente, siamo stati in grado di prolungare la nostra vita, ma l’invecchiamento non è scomparso. E penso che sia per questo che la nostra società ama così tanto l’idea della giovinezza: la giovinezza significa salute. Significa essere attraenti. Non importa come lo chiami, splendore o buon tono: ciascuno di noi è mentalmente programmato per considerare bello chi ha una pelle sana.
Grazie allo sviluppo della scienza possiamo studiare i geni umani e cercare di influenzarli, ripararli. Penso che il futuro della medicina, il futuro della nostra salute e del nostro invecchiamento dipenda dalla genetica.
Dal punto di vista dei prodotti medicali, quest’anno noi presenteremo la nostra nuova tecnologia, il cui sviluppo ha richiesto 7 anni. Si tratta di enzimi, ottenuti da organismi che vivono nei luoghi meno adatti alla vita del pianeta: nelle profondità degli oceani, nei deserti. Paradossalmente proprio questi ambienti li aiutano a sopravvivere, proteggendoli. Quando lo abbiamo scoperto, ci siamo detti che avremmo potuto usarlo a beneficio dell’uomo. Abbiamo isolato gli enzimi, applicato tecnologie bioingegnerizzate, così da poterli applicare nella cura della pelle. Date le loro elevate proprietà protettive, pensiamo di realizzare uno SPF. Stiamo esaminando la formula e ci rendiamo conto che può aiutare a prevenire i danni al DNA, da cui di fatto dipende l’insorgenza del cancro della pelle!
Gli enzimi proteggono il nostro DNA, che noi non siamo ancora in grado di riparare come vorremmo. Anche se credo che con il progresso della scienza potremo farlo. Sono sicuro che il futuro dell’invecchiamento sarà strettamente correlato alla ricerca genetica, che permetterà anche di sradicare molte malattie. E io sono felice di fare la mia parte in questo processo
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